"La relazione è come un giardino: richiede cura, attenzione e amore costante per fiorire e crescere."
Certamente. A meno che non ci siano dei deficit conclamati, come la demenza, le funzioni cognitive sono 'salvaguardate' dalla rigenerazione delle sinapsi, documentata recentemente sia nell'uomo che nel cane. Quindi se i neuroni si possono in qualche modo rigenerare, significa che il nostro cane può sempre fare nuove esperienze e quindi imparare.
I nostri cani 'vedono' e ci riconoscono con il naso. L'olfatto, per loro, è l'organo maggiormente sviluppato. I cani hanno due modi di annusare: o fiutando il terreno, con brevi e frequenti immissioni di aria nelle narici, oppure annusando l'aria, con inspirazioni più lunghe e lente. Che si tratti di olfatto (il primo) o teleolfatto (il secondo), il cane si orienta e percepisce la realtà usando le narici. Se in passeggiata continuiamo a distoglierlo dal suolo mentre lui sta 'vedendo' chi è passato prima di lui, o cosa è accaduto in quella porzione di terreno, è come se a noi impedissero di guardare ciò che ci piace.
Se è vero che il tempo della giornata a disposizione di un cane anziano diminuisce per via del fatto che aumentano le ore di sonno, è altrettanto vero che un cane anziano non deve morire per la noia. Le passeggiate quotidiane possono essere più brevi, ma frequenti e interessanti, per esempio lasciando il cane libero di annusare, o preparandogli qualche piccola attività di ricerca che lo gratifichi. Nascondere un premio nell'erba folta, magari avvolto nella carta affinché 'scarti il pacchetto' come se fosse una sopresa, lo renderà davvero felice (occhio ai forasacchi a fine primavera!)
I cani sono soggetti a fluttuazioni emotive esattamente come noi. Per questo ci sono dei momenti in cui ci appaiono più agitati, magari perché hanno semplicemente voglia di uscire a correre, o desiderano fare qualcosa. E' giusto assecondare questi desideri, ma a volte i loro tempi non collimano con i nostri. Quindi è bene che si allenino alla calma in nostra presenza, anche e soprattutto all'esterno, in modo che non diventino eccessivamente richiestivi e che imparino a tollerare i momenti di inattività senza andare in frustrazione.